28 ottobre 2009

Monti Lucretili

Il versante ovest dei Monti Lucretili: si riconoscono Monte Pellecchia (a sinistra) e Monte Gennaro (a destra).

I Monti Lucretili fanno parte dell'Appennino centrale, e rappresentano l'appendice più meridionale della catena dei Monti Sabini. Occupano un territorio che si estende fra le province di Roma (in prevalenza) e Rieti, e culminano nella cima del Monte Pellecchia, a 1368 metri.
La geologia è costituita in prevalenza da depositi di rocce calcaree e marne nel settore occidentale, e di terreni più argillosi in quello orientale. A causa di questa composizione, sono presenti numerosi nonchè estesi fenomeni carsici, di cui il Pratone ne è l'esempio più evidente.
La morfologia del territorio, unita alla sua stratigrafia, rende inoltre possibile la presenza di numerose fonti d'acqua, distribuite in modo abbastanza omogeneo.

Le tracce dello sfruttamento dell'area da parte dell'uomo risalgono addirittura al Paleolitico, testimoniabili dalla presenza di numerosi manufatti in pietra. Da quel momento, l'area vide una costante presenza antropica, culminata con la conquista dell'Italia centrale da parte dei Romani. E' a questo periodo, infatti, che risalgono le ville rustiche di cui resta traccia ancora oggi, la più famosa delle quali è sicuramente la Villa di Orazio, a Licenza.
Dopo l'espansione romana, in seguito avvenne la "contrazione" tipica del periodo medievale, in cui sorsero i numerosi castelli della zona, nonchè le fortezze e le abbazie sparse sul territorio.
In epoca molto più recente si è assistito ad un rinnovato "interesse" per l'area, culminato nella costruzione dell'albergo vicino alla cima di Monte Gennaro e della relativa funivia, che oggi versano in stato di totale abbandono. Anche la torre visibile sulla cima del Monte Morra, nonostante le sembianze "medievali", è di epoca recente: fu infatti costruita nel 1970 da tale Camillo Cruciani, da cui il nome di "torre Cruciani".

Il 26 Giugno 1989 fu istituito il Parco Regionale dei Monti Lucretili, il cui terriorio si estende per circa 18.000 ettari a cavallo di tredici comuni.
Degna di rilevanza è la presenza di una coppia di aquile reali che nidifica sul Monte Pellecchia (e che ho avuto la fortuna di avvistare, anche se da molto lontano) e quella più elusiva del lupo, che viene segnalato in aumento.

I Monti Lucretili sono stati oggetto di numerose escursioni, di cui tratterò successivamente in maniera più estesa.

M.

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